La Provincia investe sui laureati in materie scientifiche, dimenticati i laureati in materie umanistiche e letterarie, ma anche economiche e sociali.
La Provincia non ha bisogno di umanisti e letterati, punta tutto sui laureati in materie scientifiche.
Il “Bando 2014 a favore dell’assunzione o della messa a disposizione di personale altamente qualificato” è stato promosso dalla Ripartizione Innovazione della provincia Autonoma di Bolzano per venire incontro alle esigenze delle imprese altoatesine che incontrano difficoltà ad accedere a nuovi sviluppi tecnologici, al trasferimento di conoscenze o a personale qualificato in ambito tecnico-scientifico . E quindi, pur condividendo il valore assoluto di tutte le lauree (umanistiche, economiche, sociali, tecniche, scientifiche), per Ia stessa natura della Ripartizione Innovazione, Ricerca e Università, l’obiettivo del provvedimento rimane non il sostegno generico all’inserimento in azienda di laureati, quanta l’attrazione sui territorio di nuove competenze e conoscenze, tramite personale altamente qualificato legato allo sviluppo di specifici progetti di innovazione, ricerca e sviluppo.
Questa in sintesi la risposta del Presidente della Provincia Arno Kompatscher al consigliere dell’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì che aveva presentato un’interrogazione per sapere se la Giunta provinciale non ritenesse opportuno estendere le forme di sostegno economico già avviate a favore dell’assunzione nelle imprese di laureati in materie scientifiche anche a laureati in discipline umanistiche e/o economiche e sociali o di coloro che abbiano svolto il dottorato di ricerca in questo ambito.
Con la delibera del 26.08.2014, n. 978 la Giunta provinciale ha infatti stabilito di concedere un contributo in conto capitale per un’intensità massima del 50% sulla retribuzione lorda per l’assunzione di personale altamente qualificato solo con laurea magistrale in discipline tecnico-scientifiche o con dottorato di ricerca. I presupposti limitano le assunzioni alle imprese che fanno attività di innovazione, ricerca e sviluppo che dovranno assumere personale altamente qualificato in settori quali Architettura, Biologia, Biotecnologia, Chimica, Design, Farmacia, Fisica, Informatica, Ingegneria, Matematica, Scienze e tecnologie, Statistica, oppure con dottorato di ricerca. Il personale così assunto sarà assegnato a una nuova funzione creata nell’ambito dell’impresa beneficiaria in cui si occuperà delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
Considerato che l’obiettivo principale del provvedimento – sostiene il consigliere Urzì – è il “recupero” di chi abbia trovato delle condizioni più favorevoli all’estero e che ora grazie a questa iniziativa potrebbe rientrare in Alto Adige portando con se le conoscenze acquisite da trasformarsi in ricchezza per il territorio, sarebbe stato opportuno che la Giunta provinciale avesse esteso il provvedimento anche a coloro che abbiano conseguito una laurea in discipline umanistiche ed economiche e sociali od abbiano svolto un dottorato di ricerca in questi settori e che dovrebbero essere collocati sullo stesso piano dei laureati in materie scientifiche. Anche coloro – ha affermato Urzì – rappresentano una fonte di ricchezza e di accrescimento culturale per l’intera comunità altoatesina e conseguentemente sarebbe stato auspicabile incentivarne il rientro in Provincia.
Nella risposta del presidente Kompatscher si apprende che l’Alto Adige si posiziona per quanto riguarda le spese per ricerca e sviluppo al di sotto della media nazionale ed europea, raggiungendo un valore pari allo 0,59%, mentre Ia strategia europea “Europa 2020” mira ad investimenti in ricerca e sviluppo pari al 3% del Prodotto Interno Lordo.
La Ripartizione Innovazione , Ricerca e Università supporta le imprese altoatesine con agevolazioni a favore di progetti di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, studi di fattibilità tecnica preliminari all’attività di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale, diritti di proprietà industriale quali per esempio brevetti per invenzioni industriali e per modelli di utilità, progetti volti all’implementazione di sistemi di management con certificazione riconosciuta a livello nazionale ad internazionale, consulenze in materia di innovazione e servizi di supporto all’innovazione, innovazioni di processo o dell’organizzazione.
Nell’ambito di questa strategia di sostegno alle imprese si ritiene di fondamentale importanza favorire nel media periodo l’aumento della spesa per Ia ricerca e Ia sviluppo tramite il supporto all’assunzione o messa a disposizione di personale altamente qualificato nell’ambito tecnico-scientifico.
La segreteria del Consigliere provinciale Alessandro Urzì
Gruppo consiliare provinciale L’Alto Adige nel cuore